lunedì 19 settembre 2011

L'adulto è solo, di fronte alla perdita del lavoro

In caso di perdita dell'occupazione, e finiti gli eventuali sussidi e ammortizzatori sociali, l'adulto italiano, nella fascia d'età compresa fra i 35 e i 54 anni e senza una particolare distinzione tra donne e uomini, è il più esposto alla povertà e all'esclusione sociale, poiché le possibilità di un suo reinserimento e di una sua ricollocazione lavorativa sono estremamente ridotte e quasi si azzerano con l'aumentare dell'età.

Tale drammatica situazione viene considerata ormai ineluttabile in base a logiche economiche e di mercato.
Il disoccupato adulto costituisce lo scarto dell'economia globalizzata all'italiana che ha modalità contrattuali, tempi e ritmi produttivi rispetto ai quali l'adulto é considerato inadeguato.

La nostra classe politica é colpevolmente indifferente.

Sorge spontanea una domanda: cosa sarà delle vite di centinaia di migliaia di persone e delle loro famiglie?





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