lunedì 19 settembre 2011

La ricerca effettiva e permanente del lavoro che non c’è...

"Non si sa se è più ridicolo o sinistro che, di fronte a una perpetua, incurabile e crescente penuria di posti di lavoro [...] si continui ad imporre a ognuno dei disoccupati che si contano a milioni – e questo, ogni giorno lavorativo, di ogni settimana, ogni mese, ogni anno - la ricerca "effettiva e permanente" di quel lavoro che ormai non c'è più.
Di obbligarlo a passare ore, giorni, settimane, mesi, talvolta interi anni, a proporsi ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno, invano, bloccato in anticipo dalle statistiche.
[...] A colpi di rifiuti, di risposte negative, tutto questo non appare soprattutto come una messa in scena per convincere questi postulanti della loro nullità? Per inculcare nel pubblico I'immagine della loro sconfitta e divulgare I'idea (falsa) della responsabilità, colpevole e punita, di quegli stessi che pagano I'errore generale o la decisione di alcuni [...] ?
Tra questi disgraziati e i loro contemporanei si alza una parete di vetro sempre meno trasparente."

Viviane Forrester, “L’orrore economico”, Ponte alle Grazie




Nessun commento:

Posta un commento