lunedì 19 settembre 2011

La violenza della calma

Prima vennero per i comunisti
e io non dissi nulla 
perché non ero comunista.

Poi vennero per i 
socialdemocratici,
e io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico.

Poi vennero per i sindacalisti, 
e io non dissi nulla 
perché non ero sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei, 
e io non dissi nulla 
perché non ero ebreo.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.


Questa poesia contro l'apatia e la violenza della calma, erroneamente attribuita a B. Brecht, è del teologo e pastore luterano tedesco Martin Niemöller (1892-1984), il quale dopo aver appoggiato inizialmente il nazismo, ne divenne in seguito convinto oppositore. 

Questi “versi” hanno inoltre ispirato una famosa canzone di Christy Moore, Yellow Triangle.

Nei campi di concentramento nazisti c’era posto per tutti e a ciascuno era attribuito un colore diverso, a seconda della categoria cui apparteneva. I prigionieri, infatti, portavano sui propri vestiti dei triangoli di stoffa colorata: gli internati politici (comunisti e sindacalisti) portavano un triangolo rosso; chi aveva scioperato dal lavoro, un triangolo bianco; gli omosessuali un triangolo rosa; gli ebrei, un triangolo giallo sormontato dalla stella di David; i testimoni di Geova un triangolo color porpora; i delinquenti comuni un triangolo verde; i cosiddetti "asociali", un triangolo nero; gli zingari, un triangolo marrone; i prigionieri di guerra dei paesi occupati, un triangolo blu.


La violenza della calma “è la più pericolosa, quella che permette a tutte le altre di scatenarsi senza ostacoli... Questa violenza, mascherata all'interno della calma … veglia … sugli scandali che nasconde, facendoli accettare sempre meglio, e riuscendo a determinare una rassegnazione generale tale che non si riconosce più a che cosa ci si è rassegnati”.


Viviane Forrester, "L’orrore economico", Ponte alle grazie e "La violenza della calma", Spirali.


"... hai una paura fottuta, ma scherzi e fai finta di niente. Finta di niente, finta di niente. 

... perchè non hai più niente dentro, niente, non ti hanno lasciato più niente, ti hanno fottuto, ti hanno sbattuto dentro e hanno gettato le chiavi.

Chi di noi due è nel braccio della morte? Io o te?

Benvenuto ad Alcatraz, tesoro."


Diego Cugia, "Alcatraz", Oscar Mondadori.



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